03 Feb Il Comitato CRI di Treviso all’Udienza di Papa Francesco
Sabato 27 gennaio 2018 si è tenuta presso l’Aula Paolo VI in Vaticano l’udienza di Papa Francesco con la Croce Rossa Italiana.
All’evento hanno partecipato 6700 volontari della Croce Rossa Italiana e i massimi vertici delle Società Nazionali della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, tra cui i Presidenti della Mezzaluna Siriana, Palestinese, Iraniana, del Bangladesh e quelli della Croce Rossa di Argentina, Venezuela, Cina, Haiti, Antigua, Barbuda e Zimbabwe. Un’onda rossa che ha invaso Piazza San Pietro e ha lasciato i nostri volontari positivamente frastornati.
A rappresentare i 160mila volontari in Italia e i 17milioni di volontari nel mondo, c’erano infatti anche 38 volontari del Comitato della Croce Rossa di Treviso che, dopo un lungo viaggio in pullman, hanno avuto l’onore di presenziare all’udienza ed ascoltare le parole del Santo Padre.
Molti i momenti di emozione vissuti ripercorrendo l’ultimo anno trascorso: dal ricordo della tragedia di Rigopiano, alle esperienze riportate da Cox’s Bazar, dall’impegno con i migranti, fino a ricordare tutte le attività che quotidianamente vengono svolte dai volontari di tutta Italia a favore dei vulnerabili al fine di, lo ha ricordato il Presidente Francesco Rocca nel suo discorso al Pontefice, accogliere, proteggere la dignità umana e promuovere l’integrazione tra i popoli.
Ad unire ancor più le coscienze si sono susseguite una serie di testimonianze di volontari impegnati nei diversi ambiti di attività. Voci nelle quali ognuno poteva rispecchiarsi, che portavano la dimostrazione di un impegno continuo, di dedizione, di un’attenzione costante affinché nessuno sia lasciato solo, ma anche di uno spirito di appartenenza all’Associazione, di amicizia, di orgoglio. Dare il maggior supporto possibile, al meglio delle possibilità, con i mezzi a disposizione.
Il Pontefice è stato accolto al suo ingresso in sala con gioia e una lunga acclamazione. I volontari si sono riversati verso le balaustre per guardare il passaggio del Santo Padre e scorgere il suo sorriso e la sua gestualità disarmanti. Tutta la sala era riunita sotto un’unica grande bandiera, quella di Croce Rossa.
Il carisma e la vicinanza di Papa Francesco alle tematiche dell’Associazione e ai suoi volontari erano tangibili; la sua empatia ha emozionato e ha raggiunto tutti nel profondo, fino a toccare il vissuto personale del singolo.
Nel suo discorso egli ha celebrato i princìpi cardine di Umanità, Imparzialità e Neutralità e ci ha invitato a volgere la nostra attività sempre ai più bisognosi e alla costruzione di un mondo migliore, in un clima di reciproca comprensione tra i popoli.
Nell’aiuto che prestiamo ai migranti ha ricordato che il nostro operato va contro l’egoismo sociale e che nel tendere loro la mano ci impegniamo a prenderci cura della loro sorte a favore di un percorso di inclusione.
Le lacrime hanno riempito gli occhi e bagnato i volti dei volontari alla memoria dei compagni morti in servizio; coloro che il Santo Padre ha definito i nostri “martiri”, persone che hanno donato la vita a favore di una visione più grande. Francesco Rocca nel suo discorso iniziale ricordava i 73 colleghi di Mezzaluna Rossa che hanno perso la vita dall’inizio del conflitto in Siria mentre svolgevano la loro opera di prestare soccorso.
E’ stato inevitabile per i volontari del Comitato CRI di Treviso rivolgere un pensiero però anche a quei colleghi scomparsi per malattia negli ultimi anni, cani e conduttori.
Profondo è il ringraziamento al Presidente Francesco Rocca e a Papa Francesco per aver concesso una tale opportunità. I volontari porteranno sempre con loro e potranno condividere un bagaglio di emozioni enorme. Questa giornata ha saputo unire, dare conforto ma anche rilevanza alle attività che quotidianamente vengono svolte e sicuramente sarà un ulteriore e prezioso incentivo a proseguire in questo percorso di umanità.